E tu ti fidi di più degli uomini o delle macchine? Cinematografia e narrativa ne hanno fatto un gran parlare ma il tema, oggi, è diventato di grande attualità anche nel mondo del giornalismo. Il perché è presto detto: a Trieste è stato “assunto”, per la prima nella regione Friuli Venezia Giulia, un robot chiururgo.
A fare questo importante, rivoluzionario ma anche delicato passo in avanti verso la tecnologia è stato l’ospedale di Cattinara. Da questo mese, infatti, l’Azienda sanitaria università integrata di Trieste si è dotata del robot “Da Vinci Si”, la piattaforma robotica che consente di eseguire interventi mini invasivi complessi di alta precisione.
Il robot viene utilizzato per gli interventi di urologia, chirurgia generale, otorinolaringoiatria e ginecologia, in quest’ultimo caso in collaborazione con l’Irccs Burlo Garofolo. Non è certo il primo in Italia, a Milano ne ha già uno il Niguarda, a Roma lo utilizzano già tre ospedali (San Giovanni Addolorata, l’IFO Regina Elena e il Policlinico Gemelli) e anche in Puglia e Sicilia ne hanno alcuni, ogni volta che una regione compie questo importante passo, però, se ne fa un gran parlare.
Il chirurgo, con questo sistema, non opera con le proprie mani ma manovra le “braccia” di un robot, equipaggiate con gli strumenti chirurgici più adatti alle manovre da compiere. Il tutto mentre il chirurgo rimane seduto dietro ad una console situata in sala operatoria a pochi metri dal paziente.
La postazione di controllo si basa su tecnologie in grado di trasformare il movimento delle mani del chirurgo in impulsi che vengono inviati alle braccia robotiche. Grazie a questo sistema il chirurgo viene letteralmente ‘immerso’ nel campo chirurgico, senza l’ausilio di occhiali o altre apparecchiature ed e’ in grado di valutare al meglio l’andamento l’intervento chirurgico quasi dall’interno del corpo del paziente.
Insomma, si direbbe che una macchina, almeno una di questo tipo, è in grado di compiere interventi di gran lunga più precisi rispetto al solo chirurgo umano ma molti pazienti sono ancora scettici. Le possibilità di impiego, in effetti, sono moltissime e con risultati straordinari.
Urologia, chirurgia generale e oncologica, chirurgia otorinolaringoiatrica e chirurgia ginecologica sono solo alcune delle specialità chirurgiche in cui più spesso trova applicazione la chirurgia robotica che risulta meno invasiva e cruenta rispetto a quella tradizionale e ha benefici sia per l’operatore sia per il paziente. Il vero vantaggio? Le cicatrici con questo sistema sono piccole e poco evidenti e il dolore è ridotto al minimo, con un ridotto rischio di complicanze post-operatorie.